La stampa 3D sta cambiando il mondo
Il Peer to Peer (P2P) e la stampante 3D cambieranno il mondo. Una rivoluzione produttiva è iniziata e bisogna riconoscerne il mutamento in atto.
Con la stampante 3D cambia il modello di filiera produttiva: fabbrica – trasporto – dettagliante – consumatore, divenendo: progettista –dettagliante stampatore – consumatore.
Tutti produciamo e distribuiamo, spesso gratuitamente, il surplus. Il fenomeno chiamato peer to peer (P2P) assume, a volte, valori esponenziali che tende a ristrutturare la nostra vita. (Perfino gli edifici guarda)
Il settore dell’energia da fonti alternative è quello che più di ogni altro ha dimostrato quanto affermato, ma ancora più pervasivo, e destrutturante dei modelli di produzione, sarà l’attuale sviluppo della stampante 3D, capace di realizzare elementi finiti. Mentre la fotocopiatrice ha portato alla smaterializzazione del trasporto dei documenti, la stampante 3D porterà alla smaterializzazione del trasporto delle merci.
Il connubio tra P2P e la stampante 3D produrrà la modifica strutturale dei rapporti di produzione, poiché quest’ultima, non più accentrata in un’unica fabbrica, ma, dopo l’effettiva vendita del prodotto print on demand, sarà disseminata sul territorio.
Se a essere mobile sarà solo il progetto, il “Plus” diverrà la qualità del progetto. Pertanto l’interconnessione, tra l’abitare e la produzione in fabbrica, sembra far parte di un modello di crescita sorpassato, mentre sarà la qualità urbana a governare le scelte della collettività.
Un altro esempio dirompente del P2P sono le piattaforme del lavoro indipendente che, diffondendo rapidamente un facile incontro tra committente, progettista ed esecutore, delocalizzano il servizio professionale, legato a una territorialità stringente e, a volte, “soffocante”.
Se la qualità sarà il bene primario di una società, allora sarà necessario cambiare l’approccio alla gestione del territorio, con nuove normative.
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