L’Architetto di Quartiere
Architetto, comincia a prenderti cura del tuo quartiere e la società ti ridarà il tuo ruolo. Forse questa è la strada, per gli architetti italiani, per superare la crisi di identità, stritolati tra mecenatismo e corruzione.
Diffondere le pratiche sostenibili e prendersi cura del quartiere farà capire la grande esigenza della collettività di utilizzare una figura professionale che incorpora in un tutt’uno Arte e Tecnica.
La Storia
Storicamente l’architetto italiano ha corteggiato il Mecenate di turno (dal medioevo in poi) ed oggi che il mecenate è un politico spesso corrotto viene visto come l’approfittatore colluso a scapito della collettività. Il professionista “tuttologo” che non sa essere tecnico fino in fondo. Lavorare per la collettività allontanandosi dalla corruzione ridarà quella centralità culturale che la storia ha sempre riconosciuto all’Architetto.
Gli esempi
Ed allora, essere dalla parte dei cittadini può significare di realizzare anche “Il portinaio di quartiere”[1] e/o segnalare i casi di degrado della città. Questa esperienza si è diffusa anche in Italia sull’esempio parigino di “Lulù dans ma rue”. Si tratta di un chiosco dove ci si può rivolgere per risolvere i piccoli problemi domestici, come trovare un artigiano, un idraulico, un giardiniere, un esperto informatico, oppure depositare per qualche ora le chiavi o un pacco.
Dispensare cultura e arte
In altre parole aiutare i cittadini nella loro vita quotidiana, anche gratis; tutto ciò può significare organizzare anche i mercati dell’usato, adottare un parco, aiutare i cittadini a utilizzare l’economia collaborativa (sharing economy), ma soprattutto spargere cultura e arte in ogni momento. La cultura dell’abitare, dei servizi e della qualità della vita che comincia dalla buona architettura e urbanistica.
Filtro con le Amministrazioni pubbliche
Stare dalla parte dei cittadini significa anche aiutare la collettività ed anche gli Enti locali ad effettuare una vera “partecipazione” alle scelte pubbliche. Oggi tale Partecipazione è sbandierata come essenziale, ma al massimo si tratta di informazione capillare e non di vere discussioni decisive o di cooprogettazione.
Rigenerazione urbana
Se l’architetto sarà presente sul territorio urbano allora condurrà il gioco della rigenerazione delle periferie che culturalmente si sta aprendo in questi anni. Altrimenti la pratica della rigenerazione diventerà restyling degli edifici che colmeranno i vuoti urbani destinati ai servizi collettivi del tutto ancora a favore dei soli palazzinari.
Chi potrà fare tutto ciò
Capisco che ci vuole una buona dose di coraggio ad abbandonare il “mecenatismo” ed abbracciare questo nuovo “collettivismo” e pertanto i giovani dovranno essere aiutati dalle organizzazioni professionali e sindacali ad applicare questa mezza rivoluzione.
Alcuni link per approfondire
http://manoxmano.it/milano/portierato-di-quartiere/
http://www.abitaregea.it/quartiere
http://www.vita.it/it/article/2016/02/18/a-parigi-ce-lulu-il-portinaio-di-quartiere/138355/
http://www.corviale.com/index.php/architetto-di-quartiere/?print=pdf
https://www.facebook.com/AdQStefano/
[1] http://www.abitaregea.it/quartiere