L’Urbanistica parallela in Calabria
…Lo scenario entro cui delineare la situazione urbanistica della Calabria è quello della crescita attraverso l’esistenza del “Doppio Piano, dell’urbanistica parallela che ha governato il territorio per oltre tre decenni:
- PRG, urbanistica fatta direttamente dalle classi dominanti locali o per loro stessi, con Piani regolatori dove la classe dominante sceglieva come edificabili le proprie aree ed utilizzando i soldi di tutta la collettività per le urbanizzazioni a rete;
- Abusivismo, urbanistica inizialmente fatta per le classi subalterne e/o povere, con auto-costruzioni in abusivismo tollerato e a volte addirittura progettato[1] in aree marginali, fenomeno divenuto così vasto (fino all’80% degli edifici dopo gli anni ’70) da divenire strumento anche per le classi dominanti (per le seconde case);
Diverse analisi specialistiche hanno dimostrato che gli effetti edilizi delle due forme di urbanistica sono equivalenti, sia per gli effetti paesaggistici e sia per la qualità della vita nei singoli quartieri. Una dimostrazione di ciò è la cementificazione della costa tirrenica nel Nord della Calabria, dove gli edifici sono quasi tutti sorti legalmente, ma somigliano molto ad edifici e quartieri abusivi.
È innegabile che la mafia ha prosperato in ambedue le forme di urbanistica, ha spinto verso la formazione e la stabilizzazione della mentalità di un abusivismo di necessità e della illegalità diffusa, perché la criminalità è divenuta forte costituendosi come controllore e garante dei processi di espansione urbana.
La Legge urbanistica Calabrese n.19 del 2002, nella sua formulazione iniziale, aveva alcuni elementi di partecipazione cittadina che tendevano ad eliminare la contrattazione sotterranea pubblico-privato, tale da non far utilizzare il Piano urbanistico come un elemento di consenso politico illegale. Forse questa componente ne ha determinato la mancata operatività, se dopo ben quindici anni sono ancora pochissimi i PSC definitivamente approvati…
Estratto del libro Sicurezza urbana, Paesaggio e mafia di D. Santoro
[1]vedi successivo paragrafo sul quartiere Pennello di Vibo Marina con una maglia urbana rettangolare regolare;