Dibattito Pubblico, Partecipazione cittadini ai grandi lavori
Con la pubblicazione del Regolamento sul “dibattito pubblico” delle opere edili (24 agosto) parte il primo timido esperimento di applicazione, anche in Italia, della Partecipazione dei Cittadini alle opere nazionali e regionali. Lo prevede un articolo del Codice dei Contratti pubblici (art.22) sulla falsa riga dell’esperienza francese del Débat Public.
Si tratta di una minima azione, prevista dal precedente governo sull’onda dei problemi della TAV, che suscita molte perplessità sulla sua effettiva applicazione ed efficacia.
Si tratta di discussioni su opere di importo così elevato (porti, aeroporti, autostrade, ecc) che difficilmente i cittadini potranno realizzare un’effettiva partecipazione. Quindi sarà oggetto di discussione soprattutto degli addetti ai lavori. Nonostante tutto l’operatività del Dibattito Pubblico è un piccolo passo avanti che il presente Governo nazionale dovrà estendere e rendere più facile.
Svolgimento, 4 mesi
Ad iniziare il processo sarà l’amministrazione aggiudicatrice che individuerà il soggetto titolare di indire il Dibattito Pubblico e pubblicherà il dossier di progetto inerente il progetto preliminare. Anche i Cittadini potranno avviare, ma dovranno raccogliere la non modica cifra di 50.000 firme.
Il processo ha una durata massima di 4 mesi + eventuali 2 e viene coordinato dal solito Dirigente Ministeriale in stretto rapporto con la Commissione Ministeriale che sarà istituita. Pertanto quest’ultimo non potrà avere la necessaria terzietà tipica delle azioni di partecipazione.
A cosa serve, problem setting
Il dibattito pubblico non è la sede della risoluzione dei problemi (problem solving), ma invece è la sede dove i problemi vengono esplicitati (problem setting), Sull’opera non si effettua una votazione, ma si raccolgono tutte le voci e i punti di vista sul progetto che si discute.
Libro Santoro : La Partecipazione cittadina
Avevo anticipato tutte queste problematiche in un mio libro del 2014 (La Partecipazione cittadina ci libera dalla corruzione politica): Terzietà del conduttore, uso delle assemblee online e non solo onsite, costi della partecipazione. Nel libro cercavo di sostenere la tesi che il “Political Divide” dei giovani si potesse ovviare con questi sistemi partecipativi, soprattutto online. L’avvio del Dibattito Pubblico ministeriale non è certamente ciò che gli studiosi del settore si attendevano, ma il processo, sia pur tardivo, è sempre benvenuto.
Link di approfondimento
Libro Santoro: la Partecipazione cittadina ci libera dalla corruzione politica