Mai nel mio giardino
La Sindrome “mai nel mio giardino”, ecco quello che ascoltando i telegiornali nazionali e locali troviamo ogni giorno. Tale sindrome, più conosciuta come NIMBY (Not In My Back Yard) tratta dell’allarmismo collettivo che porta al rifiuto di progetti che hanno qualsiasi legame con l’ambiente e i territorio in cui si risiede.
Essa esprime il timore di possibili danni alla propria salute, di diminuzione del valore di proprietà immobiliari e della qualità della vita (rumori molesti, odori sgradevoli, etc.), di effetti negativi sul traffico, sul paesaggio e sull’ecosistema.
Quando questa sindrome scatta per l’amministratore pubblico la partita è quasi sempre persa. Perduta con conseguenti difficoltà di attuazione del progetto o nel suo consenso politico. Pertanto l’unica possibilità è conoscerla ed anticiparla con attività di Partecipazione cittadina.
Fare Partecipazione però non è facile poiché non si tratta di realizzare una semplice assemblea, per come il senso comune politico intende, ma di affrontare un vero processo di relazione collettiva correttamente impostato, altrimenti le assemblee possono perfino essere controproducenti.
La scala della Partecipazione
Nella scala della partecipazione di Arnstein[1] si vede come la politica si ferma, quasi sempre, ai primi tre gradini (8,7,6). Si tratta di assemblee appena abbozzate che non possono ancora essere chiamati Processi di Partecipazione.
Alla sindrome “non nel mio giardino” per sfortuna se ne associano immediatamente altre sia da parte dei cittadini ma perfino da parte degli Amministratori:
- NIABY : Not In Anyone’s Backyard, “no nel cortile di nessuno”;
- DaD : Decide Announce Defend, “decido, annuncio, difendo”. Il soggetto proponente elabora i progetti e avvia l’iter decisionale e autorizzativo, annunciando al pubblico la scelta, quando questa è consolidata. Ciò determina il sorgere di conflitti con i portatori di interessi divergenti e il proponente sarà costretto a difendere la scelta compiuta senza avere la possibilità di migliorarla o di metterla in discussione.
- NIMTOO: Not in My Term of Office, “non durante il mio mandato”
- NIMEY : Not in My Election Year, “non nell’anno delle mie elezioni”+
Difficili si, ma a tali discrasie si può ovviare anticipando l’insorgere di una problematica facendo partire la Partecipazione Cittadina contemporaneamente alla fase progettuale che l’Amministrazione percorre.
Molte le tecniche utilizzate e molti, ma sempre una minoranza, i Comuni e le Regioni che in Italia si sforzano di attuare queste metodologie. Vi sono Regioni che hanno legiferato in merito, definendo persino un “Garante” della partecipazione, e Amministrazioni che hanno predisposto un Budget di spesa attraverso l’uso degli Urban Center.
[1] Si annoverano molti studi sulle scale della Partecipazione fra cui: Arnstein (1969); Wilcox (1994); Ecosfera (2001); Jeff Bishop, Hart;